venerdì 28 novembre 2008

I bambini devono addormentarsi col pensiero di un domani migliore


Questa settimana, leggendo un quotidiano, ho trovato un articolo molto interessante: hanno fatto un'intervista al neuropsichiatra infantile Franco Pajno Ferrara. Rispondendo all'amico kuijt, ho pensato di riportare l'intervista, in quanto,il professore Universitario, consiglia i metodi per difendere i bambini dai drammatici fatti di cronaca e dai gravi traumi psicologici. Secondo il Professor Pajno Ferrara i bambini, sotto il bombardamento mediatico che racconta con insistenza le drammatiche vicende di cronaca, corre effetti destabilizzanti perchè questi fatti non vanno nella linea della continuità positiva dell'esistenza, cioè l'addormentarsi con il pensiero di un domani migliore. Secondo lui, i genitori possono vagliare sulle trasmissioni televisive e sulle notizie pubblicate dai giornali per fare in modo che certi fatti crudeli non arrivino a colpire direttamente i più indifesi, i bimbi; il compito dell'adulto nei confronti del bambino è l'esercizio della protezione. La serenità non è una facoltà per il modo di dire dell'infanzia, ma un dovere. Vaglare è ciò che abitualmente i genitori fanno, o dovrebbero fare, su molti aspetti della vita dei loro figli. Ebbene lo devono fare anche quando capitano episodi drammatici; se si abolisce anche questo dovere, significa che i genitori non hanno più nessun compito. Questo è un modo di dire che troppi genitori prendono di scaricare l'onere dell'educazione sulla scuola. Non può essere solo così, tutti delegano, e rinunciano alle regole più impegnative. Un esempio è l'attesa, perchè molti padri e madri hanno rinunciato a trasmettere ai figli la felicità dell'attesa. E' un peccato perchè la fatica, l'attesa e l'impegno hanno un valore determinante nel soddisfacimento dei nostri desideri. Ma questo bisogna insegnarlo, trasmetterlo. Invece molti infilano la scorciatoia; il che è molto più facile perchè il bambino è contento. Questo però non avviene solo con i figli, ma lo fanno prima con loro stessi, poi lo fanno anche con i figli che si trovano i regali prima di Natale, i doni prima della promozione e ogni bene prima del compleanno, prima della festa. Il risultato è che il regalo, o meglio il premio, non è più prezioso perchè diventa un'abitudine. Pajno Ferrara, poi, non vuole criminalizzare la televisione, che può avere un ruolo importante e prezioso, però può diventare devastante se usata in modo non corretto, come tutti i mezzi di divulgazione di massa. Dunque, i genitori devono impegnarsi a leggere, spiegare, interpretare e decodificare il messaggio. Non farlo leggere, farlo interpretare, farlo assimilare in diretta dai loro bambini; così non va. Il professorre poi, afferma che non capisce perchè tutti corrono se vedono un bambino in mezzo alla strada da solo e nessuno fa niente se un piccolo trascorre i pomeriggi davanti all tv o su internet, in beata solitudine. Ritiene anche che la ripetizione delle immagini violente possa "normalizzare" la tragedia, farla cioè sentire come possibile e in qualche modo provocare o quanto meno giusificare atti emulativi; la ripetizione banalizza il delitto. Autorizza ad emularlo perchè il fatto non è più eccezionale, ma diventa normale. Si sa che certi fatti non possono essere nascosti perchè tutti ne parlano, ma i genitori devono farsi carico della loro interpretazione con i figli. Non possono arrivare a casa stanchi morti e mettersi davanti alla tv per guardare le sequenze del delitto con i figli che si ingozzano di patatine, come fosse un film, come una telenovela. Se il pensiero positivo di un bambino si spegne, iniziano le ansie e le patologie. Il pensiero positivo sul futuro, anche se talvolta su interrompe, deve essere al più presto ripristinato come se si dovesse rammendare uno strappo nel tessuto dell'esistenza. Di questo, si devono preoccupare i genitori prima di tutto, prima delle maestre, perchè il pensiero affettivo di un bambino non è la maestra, sono la mamma ed il papà. Alla fine, Franco Pajno Ferrara, raccomanda di trasmettere ai figli sentimenti di accoglienza e comprensione. Questa esigenza non vale solo per i bambini ma anche per gli adulti e dura per tutta la vita. Non ci sarà un adulto positivo e sereno se prima non c'è stato un bambino con le medesime caratteristiche, cioè una creatura che ha potuto correre i primi passi della sua vita sul prato verde della fiduacia nel domani.

1 commento:

Anonimo ha detto...

magari la cosa migliore sarebbe non far vedere la tv, vi assicuro che funziona, film scelti da noi, niente pubblicità e tanta tanta lettura insieme